mercoledì 30 ottobre 2013

MyLife - ...E IL GIOCO CONTINUA! (Una poesia autobiografica inedita)

Il momento ormai è giunto,
per tanto tempo l’ho rimandato,
e ora che il tempo è arrivato
sono in bilico tra il futuro e il passato.

Sin da bambino vi ho amato,
quante volte, con voi, ho giocato:
con la mia compagna di giochi abituale
o con qualche giocatore di occasionale
ho passato anni molto belli,
pieni di strategia e di tranelli.
Giochi sportivi o di simulazione
dove io, con la mia immaginazione,
mi immedesimavo in ogni personaggio e situazione:
fosse pure un pilota, Ulisse, Barbie, o un cartone animato.
Così tabellone e pedine improvvisamente scomparivano,
e io, immaginandomi bardato da giocatore di football o da soldato,
mi ritrovavo immerso in uno scenario sterminato,
dove trasformavo un gioco da tavolo reale
in una sorta di realtà virtuale.
Molto tempo a leggere i regolamenti,
alcuni semplici, altri più complessi;
ma alla fine una cosa l’ho capita:
nel gioco, come in tutte le situazioni della vita,
chi non rispetta le regole bisogna mandarlo via.

Ma ora gli anni son passati,
altri divertimenti son arrivati;
con me, finora, gelosamente vi ho tenuti,
ma ormai è giunto il momento dei saluti.

La mia compagna di giochi, di lavori è diventata,
e viene, da me, regolaarmente ogni settimana.
Intanto, io, ho cambiato modo di giocare,
e invento intrepide storie, che mi piace scrivere e raccontare.
E così ora, come da ragazzo,
a immedesinarmi e immaginare
mi diverto come un pazzo;
con la sola grande differenza
che ora i lettori che mi seguono,
con mio grande stupore
lo fanno con molta deferenza.

Ma ora è tempo di cambiare:
la vita va avanti, e io devo continuare a giocare.
I giochi di ruolo mi son sempre piaciuti,
anche se di giocatori pochi ne ho conosciuti;
ora un altro ruolo devo impersonare,
e nel Futuro mi devo immedesimare.

E allora via, miei cari giochi belli:
per me che, ormai, siete come dei fratelli,
io vi concedo la libertà,
facendo però spazio al futuro che verrà.

Concludo questa mia poesia,
che vi ho voluto dedicare,
con una punta di malinconia
per dovervi lasciar andare.
Ma ho anche la consapevolezza che tutto questo servirà
a spalancare le porte, anzi le ante,
al Futuro che, prima o poi, giungerà.



©Sergio Rilletti, mercoledì 30 ottobre 2013

venerdì 18 ottobre 2013

IO... E I MIEI TRE "SERIAL"

Come ho già preannunciato nel mio primo post, Benvenuti nel mio (nuovo) blog! (http://rilletti.blogspot.it/2013/09/benvenuti-nel-mio-nuovo-blog.html ), io sono uno “scrittore tuttofare”, e pertanto in questo blog troverete, oltre alle novità che mi riguardano, sia testi già editi sia veri e propri  inediti che scriverò appositamente.
Tuttavia, nel corso degli anni, si sono formati tre “serial”, due autobiografici e uno di fiction, che, considerando questo blog come una sorta di “bussola” per voi lettori, mi sembra giusto anticiparvi.



1.     MyLife – Concepito più come “marchio” di una “collana” che come serial, questo titolo riguarda articoli, racconti, e poesie, che riguardano direttamente me e la mia vita personale. Se volete conoscermi proprio bene, MyLife è il “marchio di garanzia” che fa per voi.


2.     SOLO! – E’ il “serial” nato dal mio omonimo racconto autobiografico (http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/ ), scritto per tentare di rintracciare e ringraziare una coppia di giovani che mi aveva brillantemente soccorso, dove narro una drammatica vicenda che ho vissuto Domenica 9 Aprile 2006 al Parco di Monza. Una storia nata come un thriller e proseguita, nei mesi successivi, come un noir. Una vicenda dai risvolti talmente intricati che ho dovuto dedicarle, e dedicherò ancora, diversi articoli-racconti, ognuno dedicato a un aspetto preciso, tutti contrassegnati dalla parola Solo! iniziale. Dal racconto iniziale, tra l’altro, è nata l’antologia Capacità Nascoste – La prima antologia diversamente thriller, ovvero la prima antologia di racconti thriller con protagonisti diversamente abili, curata da me e da Elio Marracci per le edzioni No Reply (http://www.ibs.it/code/9788889155677/zzz99-riletti-s-marracci/capacit-a-nascoste-la-prima.html ).


3.     MISTER NOIR – Nato ufficialmente nell’Ottobre 2004 sulle pagine di M-Rivista del mistero, fondata e diretta da Andrea G. Pinketts e Andrea Carlo Cappi, Mister Noir, investigatore privato di Milano, è il primo eroe diversamente abile seriale della Storia della letteratura italiana, protagonista di thriller umoristici. Comparso su siti e riviste di vario tipo, sia di narrativa sia riguardanti la disabilità, ha trovato nella LEDHA – Lega per i diritti delle persone con disabilità – un convinto sostenitore, ed è stato oggetto di incontri letterari attirando pure l’attenzione di quotidiani. Appare anche in Capacità Nascoste – La prima antologia diversamente thriller (edzioni No Reply), con un’avventura scritta appositamente per questo volume. Ha pure una sua Pagina Facebook (http://www.facebook.com/MisterNoir ), dove vengono raccolti i racconti, gli articoli, i video degli incontri, le interviste, e tutto quello che lo riguarda.



Bene, per ora è tutto. Ora sapete, almeno parzialmente, cosa aspettarvi!

Io vi ringrazio per l’attenzione, vi saluto, e vi do appuntamento al prossimo post!

lunedì 7 ottobre 2013

CARO SIGNOR G: NOI CI SIAMO... E CI SAREMO SEMPRE

Non mi ricordo quanti anni avessi, ma ero piuttosto piccolo quando, in ginocchio sul pavimento della camera dei miei cugini Roberto e Valentina, ascoltavo, assieme a loro e a mia sorella, un disco, un grande 33 giri di vinile, di Giorgio Gaber.
E, tra tutte le canzoni, me ne ricordo una in particolare: Lo shampoo.
E’ incredibile come certi ricordi, in questo caso poco più d’un lampo, una sorta di ”fotogramma musicale”, ti rimangano impressi nella memoria.
Ed è ancora più sorprendente come alcuni personaggi, e certe canzoni, leghino passato, presente, e futuro tuo a quello di molte altre persone, che magari non conosci, nate pure molto prima o molto dopo di te.
Sembra incredibile, ma è proprio così. Una magica sensazione che mi ha regalato Per il Signor G… Noi ci siamo, uno spettacolo organizzzato dall’Istituto Centro Professione Musica (CPM) di Milano, fondato nel 1984 e diretto da Franco Mussida, che ha voluto fare un meritato tributo al caratteristico teatro-canzone di Giorgio Gaber, alias Signor G, a 10 anni dalla sua scomparsa.
Lo spettacolo, diviso in due parti, si è aperto con il giornalista Andrea Pedrinelli, che, attraverso un appassionato recital personale, ha dato vita a un’inesauribile fonte di ricordi, pubblici e privati, in cui il pensiero del cantautore prende vita dall’osservazione dei fatti straordinari e quotidiani della nostra realtà. Nozioni filosofiche che trovano la loro affermazione nei monologhi e nelle canzoni dell’attore, sempre sul filo dell’ironia e della rappresentazione della realtà sociale, che il pubblico in sala ha potuto assaporare dai filmati che lo vedevano protagonista.
E poi, dopo una breve introduzione dello stesso Mussida, si è aperta la seconda parte dello spettacolo: il concerto.
I tantissimi studenti del CPM di Milano, musicisti e cantanti, di diverse età, si sono alternati sul palco, presentandosi a vicenda, per dare voce e anima alle canzoni di Giorgio Gaber, creando un magico ponte tra passato, presente, e il nostro possibile futuro, attraverso esecuzioni coinvolgenti e impeccabili, che riproducevano perfettamente lo spirito di Gaber, degne di essere esportate in una turnè teatrale.
Un concerto dove, nella migliore tradizione del teatro-canzone, Alessandro Salvatori, attore e regista dello spettacolo, ha interpretato con passione alcuni monologhi del Signor G, risultando persino più convincente di certi rinomati attori che hanno recitato i medesimi pezzi in televisione.
Alla fine, Franco Mussida, ringraziando i suoi studenti per il meraviglioso spettacolo che avevano allestito, ha invitato il pubblico a riflettere sull’effettivo inestimabile valore che avevano dimostrato questi ragazzi con il loro impegno e la loro passione.
Impegno e passione che per me si erano tramutati in un’autentica infinita emozione, e moto d’orgoglio, quando sul palco era salita mia nipote, Greta Zaltieri, di appena 15 anni, cominciando a intonare L’illogica allegria.
E così, quella magica sera, tre generazioni di persone si sono ritrovate unite dalle parole di Giorgio Gaber.
Una serata che, per quanto mi riguarda, è iniziata tanti anni fa, inginocchiato sul pavimento d’una camera, con mia sorella e i miei cugini.
Una serata memorabile che fa molto onore a Giorgio Gaber e alla sua filosofia di vita, che continua ad accompagnarci con la sua arte.
Una serata il cui messaggio, parafrasando il titolo dello spettacolo, sembra  proprio essere, al tempo stesso, un impegno e una solenne promessa: Caro Signor G: Noi ci siamo… e ci saremo sempre!


©Sergio Rilletti, 2013