sabato 6 gennaio 2018

FutuRAI: LA SAPIENZA VIENE DAL FUTURO... GRAZIE A CELENTANO (Un articolo)


Quello che state per leggere è il primo scoop preistorico della storia del Quarto Millennio.
In questi giorni la nostra redazione [della Agenzia giornalistica Hpress] è stata preda di un’autentica fibrillazione. Sembrerà incredibile, ma abbiamo ricevuto un Comunicato Stampa datato 1° Aprile 3001.
L’ipotesi dello scherzo è stata subito vagliata e scartata: i computer odierni, appena usciti vincitori dal titanico scontro col famigerato Millennium Bug, non sono stati programmati per arrivare a datare fino al 3001.
Abbiamo verificato, e a Viale Mazzini non ne sanno assolutamente niente; eppure il fax è qui, proprio davanti ai nostri occhi, e, data la sua indiscutibile originalità, ve lo riproponiamo nella sua versione integrale!
                               
Oggi, dopo una riunione svoltasi ai vertici di Viale Mazzini, la Rai ha assunto dieci giornalisti disabili, cinque uomini e cinque donne, a cui affidare la conduzione dei telegiornali delle tre emittenti di Stato.

“E’ ora di finirla!” ha esordito il presidente Zappinga. “Per troppi secoli la nostra azienda ha badato a tutelare i suoi abbonati normodotati dalla visione dei nostri connazionali disabili. Lasciamo la paura del diverso agli autori di fantascienza, noi ci occupiamo di pari opportunità!” Il presidente Zappinga ha poi rincarato: “La Storia parla chiaro. La vicenda accaduta mille anni fa, nei lontani 10 e 17 maggio 2001, in cui Adriano Celentano, un noto showman di quel tempo, ha dovuto - dopo un infortunio avvenuto in diretta televisiva - condurre il suo spettacolo [125 milioni di caz..te] su una sedia a rotelle, dimostra, in maniera assolutamente inconfutabile, che le persone disabili non solo possono condurre i varietà, ma, a maggior ragione, anche i dibattiti e i telegiornali!”.
Roma, 1 aprile 3001

Le ultime parole del suddetto Comunicato Stampa, che all’inizio eravamo propensi ad archiviare come banale scherzo, ci hanno fatto aprire gli occhi sulla sua veridicità.
Effettivamente, le due performance di Adriano Celentano hanno fatto Storia.
In quelle due memorabili serate, il moleggiato ha parlato seriamente, scherzato, cantato, e ballato… molleggiandosi su una vera e propria sedia a rotelle!
Celentano ha abbattuto le barriere culturali non parlando di disabilità, ma mostrandola nella sua forma più spettacolare.
Spettacolare, sì, nel senso di “qualcosa di affascinante”. Affascinante come un balletto, che il conduttore, pur non avendo tutti gli anni di esperienza e di dimestichezza di una persona disabile, ha saputo rendere piuttosto bene, in modo vivo e divertente. Affascinante come un’elucubrazione cerebrale, un’impennata d’ingegno, che, se associate ad un discorso portante, mantengono sempre all’erta l’attenzione dello spettatore.
Elucubrazioni cerebrali e impennate d’ingegno, due doti fondamentali per condurre, in maniera accattivante, un dibattito o un telegiornale. Due doti fondamentali il cui epicentro si trova nella testa, non nei piedi.
Certo!, Celentano è stato costretto a condurre su una sedia a rotelle a causa di un infortunio - di cui, peraltro, tutti i telespettatori sono stati testimoni; ma, proprio per questo, le sue performance hanno un valore assoluto; perché, in caso contrario, saremmo stati costretti a catalogarle, e a relegarle, nella sublime arte della fiction.
Invece, qui, di finzione non ce n’è stata, e Adriano Celentano ha condotto le ultime due puntate del suo programma da persona disabile. E, come dirà il presidente Zappinga tra mille anni, questo è un fatto assolutamente inconfutabile!
E se lo sosterrà il presidente Zappinga, il cui nome è tutto un programma, possiamo pur crederci!




©Sergio Rilletti, 2001